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9 set 2025

I fornitori NON sono tutti UGUALI

I fornitori NON sono tutti UGUALI

I fornitori NON sono tutti UGUALI

In breve: il pensiero comune induce a credere che luce e gas siano comunque da pagare - “tanto son tutti uguali” - pensano in molti. In realtà, è che sono tutti troppo diversi, è questo il problema. Vediamo perché.

Il falso mito dell’uguaglianza

“Pago e basta.”

Questo è ciò che la maggior parte delle famiglie e delle imprese italiane pensa quando si parla di energia.

La convinzione che tanto sono tutti uguali è in realtà rassicurante, poiché non ci mette in condizione di dover riflettere su un mercato così complesso, ma è anche ciò che ti espone a errori costosi.

La realtà: un mercato fratturato

In Italia esistono centinaia di fornitori, ognuno con regole, spread, contratti e strategie commerciali diverse. Non stiamo parlando di sfumature, ma di un marketing ben preciso:

  • Alcuni giocano sulla trasparenza, altri sulla confusione.

  • Alcuni bloccano i prezzi, altri li lasciano liberi di oscillare.

  • Alcuni caricano costi occulti, altri no.

E in questo teatro scegliere è pressoché impossibile.

I gestori di luce e gas ti vogliono confuso (e anche un pò ignorante)

E investono miliardi per raggiungere questo scopo.

Per giunta, utilizzano anche un gergo tecnico creato ad hoc per questo obiettivo.

Immaginate di entrare in un ristorante dove il menu è scritto in una lingua che conoscete, ma ogni piatto è descritto con termini che richiedono un dizionario specialistico.

Ogni settore ha sviluppato il proprio dialetto dell’opacità, ma tutti seguono gli stessi principi.

Prima regola: utilizzare termini tecnici reali per descrivere pratiche commerciali discutibili.

La tecnicità conferisce autorevolezza. E l’autorevolezza disarma il dubbio e genera accettazione.

Così funziona il cervello. Piuttosto che perdere ore a capire, firma quel contratto.

Seconda regola: frammentare informazioni semplici in componenti complesse. Un costo unico diventa “commissione di attivazione + canone mensile + costi di gestione + spese accessorie + imposta di bollo”.

Provate a pensarci: così parla anche il fisco italiano.

In realtà, pagate semplicemente di più per una struttura articolata che serve solo a tenere in piedi una struttura ridicola.

O peggio, spesso accade che una singola cosa viene divisa in tante voci più piccole, poiché se fosse stato fatto un insieme, l’importo sarebbe risultato percettivamente altissimo.

La legislazione moderna ha introdotto obblighi di trasparenza che le aziende rispettano alla lettera, ma in un modo particolare: esagerandoli.

Più informazioni avrete, meno capirete qualcosa.

Questo è il paradosso della trasparenza.

Ti dico tutto, e ti dico così tanto che ti mando in tilt il cervello.

Devono dirvi tutto, ma nessuno impedisce di dirlo in modo che “tutto” diventi “niente di comprensibile.”

Ecco come funziona: producono documenti da decine e decine di pagine, dove ogni informazione importante è sepolta in un oceano di dettagli irrilevanti.

I gestori energetici sanno come rispettare l’obbligo di trasparenza - lo rendono praticamente inutilizzabile.

Ma ovviamente, a norma di legge.

Il marketing inefficace

Assistiamo tuttavia, negli ultimi anni, ad un marketing aggressivo che fa tantissima leva sulla trasparenza.

Come ogni impresa fa, analizzano il mercato, e rendendosi conto che il problema della non-trasparenza assilla un pò tutti gli italiani, costruiscono una comunicazione ad hoc che smonti questa obiezione.

Solo che non basta comunicare di esser trasparenti, di far pagare sempre lo stesso importo ogni mese così “tutto è prevedibile”, bisogna esser davvero ciò che si dice di essere.

E fare ciò che si dice di fare.

E per quanto il marketing, se usato bene, possa aiutare vecchi e nuovi fornitori sul mercato a emergere, è annegato in un oceano di complessità in cui deve rispettarne gli obblighi.

Mettiamola giù così: non è colpa del gestore se pagate il Canone RAI - spesa inutile.

E non è colpa sua nemmeno se:

  1. Pagate gli Oneri di Sistema - spesa inutile.

  2. L’IVA è al 22% per la tua impresa e al 10% per la tua casa - spesa inutile.

  3. Pagate le accise - spesa inutile.

Ecco quindi che risulta chiaro essere il sistema ad essere tristemente complesso, fratturato e frammentato in voci di costo inutili che non apportano alcun tipo di beneficio al settore.

Il gioco però è guidato dal vostro gestore. Poiché è a lui che vi affidate come “intermediario” nell’acquisto di energia elettrica per la vostra impresa o abitazione.

Sarà quindi con lui che firmerete un contratto di fornitura e sarà quindi con lui che dovrete negoziare le giuste voci di costo - sempre restando in una situazione di vittoria reciproca - poiché anche queste sono aziende e meritano di campare.

Ma una cosa è campare e una cosa è lucrare.

Se non negoziate le condizioni economiche del vostro contratto - chiaro che vi gonfieranno a dismisura qualunque tipo di voce in bolletta per fare il margine che gli pare a loro.

Il punto è uno soltanto.

Per quanto vero possa essere che il mercato è frammentato, complesso e molto poco trasparente, in questa nebbia di fumo, abbiamo la possibilità di cucire su misura per le nostre imprese delle condizioni favorevoli a non farci pesare il fatto di pagare una fattura.

L’energia elettrica e il gas possono in modo molto semplice trasformarsi da voci di costo a opportunità di guadagno. Non serve soccombere.

Ma serve negoziare.

Il settore energetico è un mercato.

E in quanto tale, rispetta gli stessi criteri di qualunque altro mercato dove s’incontrano domanda e offerta.

SI NEGOZIA.

Si chiede. Si ottiene.

Ma se prendi quello che ti capita davanti, è chiaro che fai il loro gioco.

Parla con me e ti aiuto a ottenere condizioni economiche mai viste prima:
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Niente di strano

Vedo spesso colleghi parlare di me e quasi “criticare” il mio modus-operandi.

Stranirsi dal fatto che non sia nessun gestore a pagarmi ma i clienti stessi a farlo.

Eppure, per me, fare consulenza vuol dire questo.

Vuol dire che una persona paga per avere la tua competenza e tu lavori esclusivamente per lui.

Mi sembra questa la normalità.

Che imparzialità c’è in chi deve proporti necessariamente un’offerta o al massimo cinque o sei - in base a quanti gestori abbiamo a disposizione?

Nel mercato energetico ci sono settecento gestori di luce e gas - ognuno ha almeno la bellezza di cinque offerte attive.

Fate voi il conto di quanto stanno ignorando pur di vendervene una.

Come può essere la migliore?

Altresì sento migliaia di persone chiedermi quale sia attualmente l’offerta migliore sul mercato.

Rispondo una volta per tutte: non c’è.

Non esiste l’offerta migliore in assoluto - buona per tutti.

Esiste quella migliore per te - per il tuo specifico profilo energetico.

È impensabile anche solo fare la stessa offerta a due clienti domestici se uno consuma 2000kWh/anno e l’altro ne consuma 5000.

La scelta è vostra.

Sarà difficile imparare il mercato energetico – è tristemente complesso – e perfino io ci ho messo anni a farlo, ma voi potete scegliere se affidarvi alle competenze di un venditore o a quelle di un consulente esperto, che – lo ricordo – non deve avere interessi con nessuno, se non con voi.

Chi sono (e come lavoro)

Prima di andar via, due parole su di me:

  • 🚨 NON lavoro per chi ti manda le bollette.

  • 🫴🏼 Lavoro SOLO per te.

  • 🫰🏼 E mi paghi SOLO con i soldi che RISPARMI.

  • 🚿 Il 10%, a fine anno.

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Un saluto, Pasquale.