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2 set 2025
In breve: quando non paghi per un servizio, il servizio sei tu. L’offerta che vedi in cima - presentata come la migliore per te - è solo quella che ha pagato di più per essere presentata come prima.
Il contesto: un mercato con troppi giocatori
Che il mercato energetico sia pieno zeppo di fornitori è un bene - anche se apparentemente possa sembrare il contrario. Questo permette ad un settore dove girano miliardi di euro di auto-regolarsi.
Se ci fossero quattro o cinque giocatori soltanto, si creerebbe una situazione di oligopolio, simile ad un cartello - in cui i pochi fornitori in gioco si metterebbero d’accordo per alzare i prezzi, con conseguenze negative per i consumatori finali.
Quindi, sebbene in apparenza, il mercato energetico possa apparire come una giungla (e lo è) in realtà l’estrema concorrenza tra i fornitori nel mercato libero, garantisce una guerra al ribasso di cui possono beneficiare i consumatori finali.
Il problema quindi non si trova nella fascia alta della piramide, bensì in basso.
Un mercato universale
Qualunque sia il vostro lavoro, sapete bene di non poter servire tutti. Non tutti hanno bisogno del vostro prodotto o servizio.
Del mercato energetico invece, ne hanno bisogno tutti. E non è un caso che tra le società più ricche troviamo quelle operanti nel settore energetico e delle telecomunicazioni.
Nessuno può farne a meno.
In un mercato così vasto quindi, c’è spazio per tutti. Dal nuovo fornitore, al nuovo venditore appena uscito da scuola, fino al nuovo comparatore di turno.
Eppure, la giungla, così chiamata da molti, si viene a formare proprio per la presenza di centinaia di migliaia di venditori. Non a causa dei fornitori.
Questo è un discorso vastissimo, su cui tornerò in un prossimo articolo, ora focalizziamoci sul tema di oggi: i comparatori online.
In questa giungla, il rischio è credere che “una vale l’altra”. Non è così. Vuoi capire davvero quale offerta è migliore per te?
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Cosa promettono di fare?
I comparatori nascono come naturale evoluzione del mercato energetico. In apparenza, offrono un servizio ottimale per chi ovviamente, non riesce a districarsi tra la valanga di offerte presenti sul mercato.
Decine di telefonate al giorno da operatori telefonici, agenti che promettono risparmi favolosi e anche internet che ci mette dinanzi innumerevoli pubblicità di svariati gestori.
Basti pensare che le società energetiche sono coloro che investono di più in assoluto in pubblicità.
Da quella sul web, fino alle sponsor sui campi da calcio, sulle magliette delle squadre di Serie A, sui cartelloni pubblicitari e chi più ne ha più ne metta.
Anche la vendita telefonica rappresenta una forma di pubblicità per molti gestori.
Ad ogni modo, in questo caos di mercato, nascono i comparatori. Sistemi pressoché automatici che promettono di trovare la migliore offerta per te.
Alcuni semplicemente facendoti due o tre domande, altri tentando di farti credere di star costruendo un tuo profilo energetico e che l’offerta che ti verrà presentata sia cucita su misura per te.
Ovviamente è un servizio, e in un mercato così vasto come abbiamo visto, succede che migliaia di persone, tra i milioni di clienti, decidano di affidarsi a uno di questi comparatori.
Alcuni addirittura riferiscono che se cambiare non conviene, te lo dicono chiaramente. Ma ovviamente, per loro, cambiare conviene sempre.
Prima di cliccare su un “comparatore magico”, fermati un attimo: hai mai visto qualcuno che lavora per te, e non per i gestori?
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Smontiamo la bugia
La mente umana ama comprare qualcosa. Odia completamente che gli si venga venduta.
E questo è un meccanismo che i comparatori hanno studiato bene.
Vendere, in un settore come quello energetico, sta diventando sempre più difficile. Ormai non basta raccontare di avere l’offerta migliore.
È da questa difficoltà che nascono le centinaia di bugie che vi vengono raccontate al telefono.
Chiamate dal distributore, dalla multi-servizi, errori di fatturazione: solo bugie sempre nuove funzionali a vendere.
Chi è un operatore telefonico questo lo sa bene. E anche chi è un agente di commercio.
Certo, c’è chi lavora più o meno bene, ma posso garantirvi che nessuna di queste persone è felice di dover rincorrere in continuazione nuovi clienti.
Anche perché sanno in realtà, sebbene possano dire il contrario, di non offrire davvero il servizio, l’offerta migliore sul mercato.
C’è chi è un po’ più sereno, perché magari negli anni, ha costruito il suo pacchetto clienti, e: o guadagnano ricorrenze mensili da ogni fattura pagata da questi clienti oppure gli cambiano fornitore ogni 6 mesi per prendere un nuovo gettone.
C’è chi ha reti vendita enormi, e sono altri a lavorare per lui, ma nulla toglie che il meccanismo psicologico in cui sono incastrati è la produzione costante di numeri.
Numeri sono, numeri devono produrre, numeri devono reclutare.
Un comparatore e un meccanismo un po’ meno “stressante”.
La logica è attrarre: far in modo che sia il cliente a chiedere il loro aiuto e non fargli sentire che gli stanno vendendo qualcosa.
Così in un colpo solo hanno risolto due problemi: producono, ma senza il bisogno di reti vendita enormi che stiano lì a rincorrere clienti.
Cosa c’è di meglio per un business?
Il vero problema
Posto il fatto che non credo nel lavoro del 99% dei miei colleghi. Sono solo venditori.
Inseriti in una macchina che deve produrre numeri.
Poco importa se lavorano in Partita IVA un solo gestore, con dieci gestori o in un call-center guadagnando 10€ per ogni contratto.
Sono comunque schiavi del sistema in cui sono inseriti. E siccome a dargli da mangiare sono le persone con cui lavorano fanno e faranno sempre i loro interessi - non i tuoi.
Ma ci sono “professionisti” che sebbene lavorino in questo modo, possono essere un valore aggiunto reale alle vostre forniture di energia elettrica e gas.
Una persona competente è una persona competente, al netto della sua etichetta da professionista.
Un comparatore è letteralmente niente.
Solo un’automazione, un sistema digitale, creato ad arte per farvi avere meno pensieri possibili. Ma non è imparziale, non è disinteressato dai gestori che ti propone.
Ci guadagna, tanto quanto ci guadagna un venditore - forse anche di più.
Quindi, se queste sono le premesse, io mi affiderei più a una persona invece che a un sistema automatizzato.
Detto questo, la confusione comunque rimane.
Dopotutto, come puoi fidarti? Come puoi sapere che quella persona, che l’offerta che ti sta proponendo sia davvero vantaggiosa per te?
Semplice, non puoi.
Ma devi ricordarti una cosa fondamentale, che vale per qualunque servizio tu scelga di attivare.
Quando non paghi per un servizio, il servizio sei tu.
Questo è molto semplice da capire.
META, TikTok, YouTube, quando ti permettono di usare le loro piattaforme gratuitamente è perché tu sei il prodotto che viene venduto - alle aziende che fanno pubblicità sulle suddette piattaforme.
Nel medesimo modo funziona nel settore energetico.
Colui che ti propone un’offerta più vantaggiosa, senza che sia tu a pagarlo, lo fa perché vendendotela viene pagato da chi ha creato quell’offerta.
Non farti intrappolare dai numeri: fatti affiancare da chi li legge per te, non contro di te.
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Ti racconto una cosa…
Tempo fa conobbi una ragazza.
Era solita andare dalla sua nutrizionista, di cui si fidava molto, ma erano ormai due anni che la “frequentava” e non aveva mai mantenuto nessun tipo di risultato fisico.
C’erano oscillazioni: poteva accadere che in dieci giorni perdesse molti kg, ma entro un mese li rimetteva con gli interessi.
Continuando a interessarmi alla sua storia, scopro che la suddetta nutrizionista non veniva pagata per la consulenza offerta, ma solo per i prodotti che acquistavi da lei, che sempre lei, integrava nella tua dieta.
La nutrizionista in questione aveva un negozio qui a Napoli - precisamente il franchising di una catena che si chiama Dietnatural - e il suo modo di lavorare era esattamente quello che vi ho descritto poc’anzi.
In parole semplici, la ragazza comprava i prodotti di quell’azienda, non le competenza di quella nutrizionista.
E così, tradotto: quella ragazza che conobbi, altro non era che per quella nutrizionista solo un servizio da vendere all’azienda che le pagava provvigioni sui prodotti.
Potrebbe sembrare una visione nichilista, perché vista così, di chi possiamo fidarci? Se è così perfino con un medico, figuriamoci in un settore che è schifosamente commerciale alla luce del sole.
In realtà è realismo puro. Niente mezze-verità. Bisogna conoscere i meccanismi sociologici, capire come si muovono le persone, come gira il mondo.
Niente di strano
Vedo spesso colleghi parlare di me e quasi “criticare” il mio modus-operandi.
Stranirsi dal fatto che non sia nessun gestore a pagarmi ma i clienti stessi a farlo.
Eppure, per me, fare consulenza vuol dire questo.
Vuol dire che una persona paga per avere la tua competenza e tu lavori esclusivamente per lui.
Mi sembra questa la normalità.
Che imparzialità c’è in chi deve proporti necessariamente un’offerta o al massimo cinque o sei - in base a quanti gestori abbiamo a disposizione?
Nel mercato energetico ci sono settecento gestori di luce e gas - ognuno ha almeno la bellezza di cinque offerte attive.
Fate voi il conto di quanto stanno ignorando pur di vendervene una.
Come può essere la migliore?
Altresì sento migliaia di persone chiedermi quale sia attualmente l’offerta migliore sul mercato.
Rispondo una volta per tutte: non c’è.
Non esiste l’offerta migliore in assoluto - buona per tutti.
Esiste quella migliore per te - per il tuo specifico profilo energetico.
È impensabile anche solo fare la stessa offerta a due clienti domestici se uno consuma 2000kWh/anno e l’altro ne consuma 5000.
La scelta è vostra.
Sarà difficile imparare il mercato energetico – è tristemente complesso – e perfino io ci ho messo anni a farlo, ma voi potete scegliere se affidarvi alle competenze di un venditore o a quelle di un consulente esperto, che – lo ricordo – non deve avere interessi con nessuno, se non con voi.
Chi sono (e come lavoro)
Prima di andar via, due parole su di me:
🚨 NON lavoro per chi ti manda le bollette.
🫴🏼 Lavoro SOLO per te.
🫰🏼 E mi paghi SOLO con i soldi che RISPARMI.
🚿 Il 10%, a fine anno.
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Un saluto, Pasquale.